consiglia vergori
l'artista DIETRO LE TELE
La qualità più importante per un quadro è quella di renderci felici: questo succede quando guardiamo le tele di Consiglia Vergori.
La storia di un’artista autodidatta che ha scoperto la sua vocazione in età matura. Complice il talento, certo, ma anche il destino. Perché la vita non smette mai di riservarci sorprese.
Oggi incontriamo una pittrice autodidatta, ricca di creatività, con incredibile versatilità per la pittura e con un bagaglio artistico innato e naturale, scoperto per caso in una serata come tante, passeggiando per le vie di Lecce.
Lei è Consiglia Vergori e quello che sto per raccontarvi è l’incredibile excursus artistico di questa talentuosa pittrice pugliese. Mi invita a prendere un caffè a casa sua, mi presenta suo marito, compagno di vita e primo estimatore della sua arte. Mi accoglie gioiosa e mi fa visitare la sua dimora, o meglio, un magnifico eremo d’arte, una Galleria permanente in cui ogni stanza è incredibilmente sommersa di suoi dipinti e profuma della sua arte. Nella sua casa non esiste un solo angolo estraneo alla sua pittura.
Noto subito una donna entusiasta, piena di vita e di creatività… ancora incredula dell’enorme successo di critica che la sua arte ha trascinato con sé. Una donna di 80 anni di vita vissuta appieno e sperimentata in ogni sua forma e dimensione.
Mi offre un caffè e inizia a raccontarmi il suo“miracoloso” excursus artistico.
Fino all’età di 53 anni ha avuto una vita piena, si è dedicata al lavoro e alla famiglia senza mai avere particolare propensione e interesse verso l’arte. Con il passare del tempo queste attività sono terminate, i figli hanno intrapreso i loro percorsi di vita, il marito è andato in pensione e il tempo libero è diventato davvero tanto e insopportabile per chi, come lei, ha vissuto una vita piena e dinamica.
Una sera come un’altra, passeggiando per le vie di Lecce, la sua attenzione viene colpita profondamente da un negozio di prodotti artistici, il suo inconscio le sussurra di entrare ed acquistare colori, tele e quanto serve per una pittura con la tecnica ad olio, e da questo momento Consiglia Vergori accetta la sfida con se stessa e con la sua voce interiore… e si butta a capofitto in questa incredibile avventura.
Dopo l’eccitazione iniziale per l’acquisto, ha un momento di smarrimento di fronte alla tela bianca e ai colori che, mi confessa, non sa neppure come utilizzare. Prova a prendere una matita e una cartolina illustrata per cercare di copiare il contenuto ma si accorge che non sa né disegnare né riprodurre nessuna immagine.
Viene presa dal panico e pensa di mollare tutto, quando un pensiero accarezza la sua mente, alla fine quello della pittura è solo un passatempo e non avrebbe dovuto dar conto a nessuno.
Così prende il pennello e inizia a dipingere ciò che in quel momento emerge dal suo inconscio, i ricordi della sua fanciullezza, i paesaggi visti e mai dimenticati, le scene di vita vissuta e custodita nei meandri della memoria e nelle pieghe dell’inconscio, in questo modo, ricordi e sensazioni affiorano e vengono affidati alla tela, come per incanto e magia.
Da questo momento dipingere diventa la sua occupazione preferita e tutto ciò che emerge dalla sua memoria, viene riportato fedelmente sulle tele, come fossero specchio della sua anima.
Dopo 10 anni accade qualcosa di altrettanto miracoloso, si trova a Salsomaggiore per delle cure termali, una sera va a visitare una Galleria d’Arte, e si ferma a chiacchierare con una pittrice di tutto ciò che riguarda il mondo dell’arte. Un visitatore, ascoltando i loro discorsi si avvicina e le chiede: «Ma lei è una pittrice, vero?». Lei risponde: «No, non sono una pittrice, ho solo l’hobby della pittura», e inizia a narrare la sua storia. Racconta di aver realizzato circa 200 quadri: allora il visitatore si presenta dicendo di essere un critico d’arte che vive a Lucca e alla fine del discorso esprime il desiderio di vedere suoi dipinti.
Lei ritorna a casa, scatta circa 65 foto e invia il tutto a questo signore, il cui nome era Oriano Meneghini. Dopo aver visionato il materiale, questo signore contatta subito la pittrice dicendo che sia lui che i suoi colleghi critici d’arte avevano trovato i suoi dipinti incredibilmente interessanti e la invitano a non lasciarli morire in casa ma farli conoscere al pubblico, partecipando alle mostre.
Da quel momento inizia la sua ascesa artistica, la sua prima mostra avviene a Salsomaggiore, dove espone insieme a pittori del calibro di Romano Battaglia, Romano Mussolini e tanti altri. Si sente fuori luogo e immersa in un ambiente troppo grande per lei ma in seguito si rende conto che i suoi dipinti sono incredibilmente apprezzati e che la sua arte è vera, viscerale, naturale e fortemente evocativa. Un miracolo per una pittrice autodidatta.
Da allora questa piccola grande donna inizia a varcare la soglia di innumerevoli mostre nazionali e internazionali, nelle quali riceve puntualmente dei premi e riconoscimenti importanti. Espone a Milano, a Salsomaggiore, a Corsara di Badia, ad Altopascio fino ad arrivare in Francia, in Svizzera, in Spagna, a Las Vegas e viene inserita nell’albo degli artisti italiani ed europei, nel volume dedicato ai grandi maestri e in tante opere di divulgazione d’arte…
Parlandomi con una immensa luce negli occhi mi abbraccia e mi dice: «Tutto questo mi sembra ancora un sogno, ma alcune volte la realtà supera la fantasia e la forza del destino si manifesta in modo miracoloso».